Le indicazioni della direttiva europea

C’è molta apprensione a proposito della Direttiva Europea sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD) ma, partendo dai documenti ufficiali si può fare chiarezza per affrontare con serenità gli interventi necessari, cogliendo l’opportunità di migliorare la propria abitazione dal punto di vista dell’efficienza e del risparmio energetico.

I tempi

Intanto, dopo l’approvazione del parlamento europeo avvenuta lo scorso 14 marzo è prevista la fase di negoziazione con il Consiglio per arrivare a un testo condiviso che sarà quello definitivo. A quel punto i governi avranno due anni prima di recepire la direttiva nell’ordinamento nazionale, e potranno apportare ulteriori modifiche anche se non sostanziali. 

Secondo il testo attuale gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033. Nel frattempo le classi energetiche dovranno essere riviste, per esempio, la classe G sarà definita come il 15% del parco immobiliare esistente con le prestazioni energetiche peggiori.

Le deroghe

Sono previste deroghe per gli edifici di valore storico o architettonico, i luoghi di culto e le abitazioni utilizzate per meno di quattro mesi l’anno. Questa deroga può essere concessa su richiesta motivata, anche per motivi economici e tecnici, nonché per la mancanza di personale qualificato. Il totale degli edifici ammessi alle deroghe potrà essere il 22% del parco immobiliare residenziale, ma non si potrà andare oltre l’inizio del 2037.

Le caldaie a combustibili fossili

Secondo la posizione adottata dal Parlamento, a partire dall’1 gennaio 2024 non saranno più previsti incentivi economici per l‘installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Inoltre, dopo l’entrata in vigore della Direttiva, non sarà più consentita l’installazione di caldaie a combustibili fossili nei nuovi edifici e in quelli esistenti sottoposti a ristrutturazioni significative o modifiche degli impianti di riscaldamento. 

Risparmiare fin da subito

Anche se può sembrare di avere ancora molto tempo davanti,  se si ha intenzione di cambiare caldaia o se ci si appresta a fare un intervento per il risparmio energetico occorre tenere ben presente l’orientamento normativo in atto e pensare a portare fin da subito l’immobile almeno alla classe energetica D, se non superiore.  Tra l’altro, ed indipendentemente dall’evoluzione del quadro normativo, un’abitazione con classe energetica elevata oltre a permettere di risparmiare ha anche un valore commerciale superiore rispetto a quello di una in classe G.

Gli interventi proposti da ENNOVIA vanno in questa direzione: l’installazione di pompe di calore geotermiche accompagnate da impianti fotovoltaici, che permettono di produrre una buona parte dell’energia necessaria al funzionamento delle pompe stesse, oltre a risultare vincente dal punto di vista dell’indipendenza energetica, consente almeno un doppio salto di classe.